Ecologia
La Tenuta Torre a Cenaia occupa circa 500 ettari senza soluzione di continuità e, fin dalla sua nascita, non è mai stata attraversata da strade pubbliche.
Grazie a questa particolare conformazione territoriale, oggi è un’importante riserva faunistica che si è affermata nel panorama regionale per l’allevano di lepri autoctone, impiegate per il ripopolamento delle province di Pisa e di Firenze. Le lepri, qui riconosciute come DOP, hanno raggiunto un tale livello di integrazione territoriale che, pur venendo trasferite oltre i confini della provincia, mostrano un eccezionale grado di ambientazione con tassi di mortalità prossimi allo zero.
I quattro laghi palustri della Tenuta sono meta di numerose specie di uccelli acquatici, sia autoctoni sia migratori. Da aprile a novembre è possibile osservare molte specie di migratori, che trovano in queste acque l’habitat ideale alla loro permanenza e per riprodursi. Qua nidificano le garzette, i cavalieri d’Italia e l’airone cenerino.
La Tenuta Torre a Cenaia può essere considerata un prototipo del nuovo mondo rurale, in cui l’agricoltura si combina all’avanguardia tecnologica finalizzata alla salvaguardia ambientale e paesaggistica. Salvaguardia ottenuta anche grazie alla conversione dei vigneti alla conduzione biologica e alla messa a coltura di 17 ettari di ortaggi biologici certificati.
L’antico rispetto per la natura, tramandato dagli storici proprietari della nobile casata dei Pitti, è stato sapientemente ereditato dalle famiglie Terzi e Coppini, tanto che il patrimonio ecologico di questo cuore verde della Toscana resta ancora oggi incontaminato. In particolare, l’attento riciclo di tutti i materiali di scarto, finalizzato anche alla produzione di energia verde, consente di ridurre l’impatto ambientale delle molteplici attività della Tenuta, che grazie a questo conserva intatte tutte le sue peculiarità ambientali e paesaggistiche, costituendo di fatto un’oasi naturale, un baluardo a difesa della biodiversità.